SUOLO: COSTRUTTORE DI MONDI


"Ora sono diventato Morte, il distruttore di mondi”
Questa è la frase che Christopher Nolan fa dire a Oppenheimer subito dopo l’esplosione della prima bomba atomica della storia. Non è un caso che alcuni geologi facciano coincidere l’inizio dell’Antropocene proprio in corrispondenza delle esplosioni atomiche (che rilasciano nel suolo isotopi radioattivi percepibili per milioni di anni): la possibilità di distruggere il mondo emerge per la prima volta con la Bomba atomica e si fa simbolo del dominio incontrastato della specie Umana sul Pianeta Terra.
Eppure, proprio sul suolo di Hiroshima apparve un fungo chiamato Matsusake. A dimostrare la possibilità di una vita tra le rovine, la possibilità di costruire mondi a partire dalla rigenerazione di una terra totalmente perturbata. 
Scrive l’antropologa Anna Lowenhaupt Tsing: “La presunzione dell’uomo moderno non è il solo modo per creare mondi… Creare mondi non è appannaggio degli uomini… Senza la capacità di individuare modi fattibili per vivere, le specie si estinguerebbero. In questo processo, ciascun organismo cambia il mondo di tutti… I miceti insieme ai batteri hanno creato un suolo in cui potessero crescere piante... Perciò sono costruttori del mondo, in grado di modellare gli ambienti a loro e altrui beneficio”.
Come novelli Oppenheimer agricoltori e aziende agricole dall’approccio industriale per decenni hanno contribuito a distruggere il mondo impoverendo i suoli in tutto il pianeta e favorendo le emissioni incontrollate di anidride carbonica. 
Invertire questo processo, e dunque rigenerare i suoli, è uno degli atti fondamentali per una moderna ecologia, oltre che per una buona agricoltura. Ma non solo: il suolo è costruttore di mondi anche perché costruttore di relazioni sociali, umane e non umane. Relazioni fra Terrestri.